"Se nei Blogghe tutti fanno un copioso uso della parola IO annoiandoci con turpiloqui sulla condizione esistenziale...beh a noi ci garba facci i cazzi di vell'artri e magari facci anche du risate!"

Premesse...

Siccome in questo brogghe noi ci si vole scrive li stracazzi dell'artri e, forse, a quest'artra gente qui gli potrebbe anche dà noia...allora...s'è deciso, insieme al garante per la praivaci, di non mettici i nomi a modino, quelli di battesimo, e nemmeno i soprannomi che si capiscano più dei nomi, ma ci si inventano...così...un capisce un tubo nessuno e son contenti tutti...più o meno...



31 marzo 2010

La mi' ami'a der Kuore.


Saranno i tempi duri, sarà la crisi politi'a, il cambio di stagione, i diti nell'occhi che a gratisse urtimamente mi arrivano, sarà...ma sto diventando davvero po'o simpati'a e po'o socievole.

In questi momenti mi rendo sempre di più conto che l'amicizie, quelle vere, son l'uni'e che reggano anche quando si diventa inacidite come me in questo momento. E la mia ami'a del Kuore, deh lei mi sostenta sempre.

Io c'ho un'ami'a del kuore, si anche io che sembra che un cuore un ce l'abbia, e ce l'ho da tempo immemmore. Nelle su foto dell'asilo io ci sono a fa capolino tra le teste di vell'artri, lei c'è nelle foto dei saggi di danza più sciagattati che si siano mai visti (su questo prima o poi ci farò un post serio), lei c'era quando s'andò a Farnocchia cor prete, quando s'andava sul corso cor rossetto, le prime vacanze fori etc etc. Insomma c'è sempre stata.

Poi bisogna di che ci sono stati eventi più signifi'ativi di artri, uno fra tutti, quando la mia ami'a der kuore aveva preso il Bravo della su nonna e lei che guidava e io dietro si voleva anda a fumà i cicchini ai giardini della coop. Alla coop ci siamo arrivate, peccato che s'era incantata la manopola der gasse e ci siamo schiantate ner muro...Lei c'era quando mi sono stroncata ir naso nella vetrina di un barre di marina di Pisa e s'è riso insieme alla mia famosissima battuta che feci con una maschera di sangue che mi copriva ir viso :_"E' chiuso..."

A me lei mi fa sempre ride, mi basta guardalla nell'occhi e capi che ir momento di fanne una delle nostre...A volte molti non ci hanno capito quando abbiamo riso per una notte intera alla frase poi trasformata in altre mille "Non te li tagliare i capezzoli ti stanno bene lunghi" o semplicemente schiantarsi nel dire "rigonfiaaaa".

Per la mia ami'a der kuore io andrei in capo ar mondo ma so che un me lo chiederebbe perchè lei lo sa che se si potesse entrerei a fa la spesa direttamente colla macchina.


Si.


P.s: la foto qui accanto me l'ha mandata lei un pò di tempo fa. Georgie è il mi cartone animato preferito...e lei lo sa!!! Però la parte dello zio guardone un mi convince tanto...

26 marzo 2010

I don't like the Doors


"Forza piccola, accendi ir mi foo, vedi d'appiccà ir foo alla notte".

L’aveva ‘onosciuta in campeggio a Vada e du’ mesi dopo Imo andò a trovalla fino a Mona’o di Baviera dove lei viveva. Dè, un sentiva seghe, c’era quarcosa ‘he lo spingeva e poo ‘mportava se in quei giorni sarebbe dovuto esse a scuola.
A Vada erano stati tre giorni a ragionà di musi’a, di gruppi punk, di politi’a e dei massimi sistemi, in inglese, con lei ‘he sapeva tutti i verbi irregolari e Imo che l’usava all’infinito rotando l’indice in avanti o ‘ndietro per coniugalli al futuro o ar passato. Tre giorni passati seduti a abbracciassi ognuno i propi ginocchi noncuranti dell’arghe sulla spiaggia e dei fiorentini che ogni tanto sparivano tra l’onde. E noncuranti soprattutto der fatto d’esse un omo e una donna.
Eppure l’istinto ‘he portò Imo fino in Germania era di tutt’artra natura, di certo un'aveva cari'ato lo zaino per andà a finì ir discorso sul perchè i dead kennedys s'erano sciorti, ma anche lì continuò a parlà di musi’a e dei massimi sistemi finchè una sera lei lo interruppe co’ una voce carda ‘he stonava ‘on la su’ faccina di quindicenne tedesca: “Come on baby light my fire!”.

Prima di da’ a Imo der deficiente provate a mettivi ne su panni, o cosa doveva penzà dopo du’ giorni passati tra concerti e negozi di musi’a e bimbetti arternativi che anche loro parlavano di musi'a?
Infatti la guardò con dell’occhi ‘he parevan dì “A me i Doors mi fanno un po’ caa” anche se, moderato dall’inglese scolasti’o la su’ risposta fu un semplice e chiaro “I don't like the Doors”.
Quarcosa tra i due s’era rotto e lui un se ne dava pace, “probabirmente erano ir su gruppo preferito” pensava Imo, “si dev’esse offesa, valli a capì i tedeschi!”.
Appena ripreso ir treno per la provincia s’accorse di ‘os’era successo, traducendo mentarmente quella cazzo di 'anzone alla fine c'arrivò, arrivò anche a capì la figura di merda fatta e si ri’ordò di ‘uell’istinto ‘he l’aveva guasi obbligato a partì pell’estero. L'uni'a 'osa che in quer momento gli dava un pò di sollievo era batte ir capo nella plasti'a delle portroncine.

Ner giro di poo smise d’ascortà ir punk, comprò la ‘assetta col raccortone dei Doors e si ritrovò parecchio in Battiato che gli ‘antava ‘he l’occasioni perdute un ritornano mai e che ir giorno della fine l’inglese un gli sarebbe servito a niente.

Ma.