"Se nei Blogghe tutti fanno un copioso uso della parola IO annoiandoci con turpiloqui sulla condizione esistenziale...beh a noi ci garba facci i cazzi di vell'artri e magari facci anche du risate!"

Premesse...

Siccome in questo brogghe noi ci si vole scrive li stracazzi dell'artri e, forse, a quest'artra gente qui gli potrebbe anche dà noia...allora...s'è deciso, insieme al garante per la praivaci, di non mettici i nomi a modino, quelli di battesimo, e nemmeno i soprannomi che si capiscano più dei nomi, ma ci si inventano...così...un capisce un tubo nessuno e son contenti tutti...più o meno...



25 maggio 2010

Ir nocciolo della 'uestione


Ditelo con i fiori. Ditelo con i fiori una sega!

L’ultima vorta che Imo ha portato dei fiori a una donna è stato ventiuattr’anni fa, un giorno di inizio primavera. Dé, mi'a orell'anno! Imo se ne ‘ndava per i ‘ampi come tutti i pomeriggi dopo avè fatto la lezione in dieci menuti. Nell’erba arta c’era quarcosa che l’attraeva, era un po’ come esse ar mare, cor corpo che sparisce dalla vita in giù e la speranza che cor prossimo passo un si vada a finì in una bua. Ma lui lo conosceva a mente ir fondale e anche senza vedello si moveva disinvorto in automati’o.

“Sistema di controllo automatico disinserito, ora dobbiamo procedere manualmente” *

A ogni passo volava di tutto, zanzaroni, cavallette, pidocchi, grilli celesti, robe nere che facevano rumore coll’ali… ma a lui un faceva schifo nulla, andava avanti cor sorriso come per salutalli e si godeva, tranquillo cor mondo, velle prime giornate d’arta pressione.

“La pressione del vapore è scesa oltre i limiti consentiti, bisogna evitare lo spegnimento, capito? Evitare lo spegnimento!” *

Attraversato ir campo Imo arrivava in una specie di prato dove di solito si faceva i cazzi sua fino a sera guardando i ranocchi e le salamandre ner fosso, svotando i cigliegi e torturandosi ‘on le susine aspre come ‘r veleno. Ma un’era fame, era un gioino: quello di batte ir record personale di distanza nello sputà ir nocciolo.

“Il nocciolo merda, il nocciolo è esposto all’ar……..non ci.... non ci credo…” *

Prima di ritornà a casa poi si fermò a raccoglie i fiori di ‘ampo che lo tentavano ormai da quarche giorno e, contento come lo pol’esse un bimbo di nov’anni in un campo l'urtimi d'aprile, fece un mazzone di viole, borragine e piscialletto per la su mamma.

“Mamma che casino, è la fine… la grafite…brucia tutto…è la fine” *

Entrò in casa cor mazzo di fiori e erba, su mà stava guardando ir telegiornale dell'otto. Alla vista de’ fiori lei s’imbervì, s’imbervì come po’hi e glieli fece buttà via. Dé, ci rimase ‘osì male che dar quer giorno un’ha più regalato nemmeno la ‘amomilla in bustina, nemmeno velli di prasti'a... pensateci bene quindi prima d'andà a dì a Imo che è po’o romanti’o, o parecchio tirchio, oppure distratto o per niente coinvorto. Pensateci bene perchè un'è vero...

Il nodo gordiano sta lì. Ir nocciolo della 'uestione sta ner nocciolo d’un reattore, il reattore numero quattro.

Era la primavera del 1986, po’hi giorni prima, nella centrale nucleare Vladimir Ilic Lenin (pace all’anima sua) di Chernobyl, orgoglio delle repubbli’he socialiste sovieti’he, un’esplosione ar reattore numero quattro provo’ò la fuoriuscita d’una nube radioattiva che contaminò tutta la zona circostante arrivando, in maniera ridotta, anche ner pisano. Ar telegiornale si parlava sempre der fall out radioattivo e sconsigliavano di mangià verdure der contadino e andar per campi, fosse anche solo per raccoglie du' fiori.
Ditelo con i fiori. Chissà com'è che si dice Mavvaffanculo.

* tradotto dar russo

Ma.

11 maggio 2010

l'Auto- stima


L'autostima è un argomento complicato, c'è chi dice che dipenda da come c'hanno cresciuto i babbi e le mamme, ma è un problema che tocca tanti e di fatti parecchi ci si sono arricchiti a fa corsi e scrive libri (l'ameri'ani per primi...popo di ladracci).
Tutti si prodigano a da consigli a que poveri disperati che s'arzano la mattina e alla prima occhiata nello specchio già vacillano, che escono per negozi e il vòto del portafogli li fa scioglie nella frustrazione di un avè saputo trova un bel lavoro, che schivano gli ex compagni di classe che son tutti sposati e con figlioli e la stascionvegon parcheggiata sotto la casa presa con il mutuo e te che un ti fa più credito nemmeno ir tabaccaio...eviti.
Eviti l'argomento e annaffi a piccole gocce la tua autostima come si fa con i bonsai (che io voglio sapè come si fa a fà campà un bonsai...ma questo è un artro problema).Ti crogiuoli nel far attraversare la strade alle donnine, raccogli passerotti feriti, cambi la strada alle lumache che vanno verso le macchine, ti vanti di aver comprato una maglietta a cinque euro ma che fa figura lo stesso, ammiri la tua arte di vivere con poco e di somigliare sempre di più a uno strano frate ateo e pieno di ideologie...

Ti chiedi perchè le cose se ne vadano a rotoli seguendo discese ripidissime, ti chiedi come poi rimedià, come si pò rialzà di mezza tacca il volume della tua bassissima autostima. Inizi a scavà nel tu passato, indietro indietro nell'anni, rivedi tutte le tu disavventure, le tu figure di merda, l'anni della scuola, ma nulla, un trovi nulla. Niente di così importante che possa esse una ragione valida per spiegà questa catatrofe che t'attanaglia.
Accendi la televisione, parlano de preti pedofili.
Ci rifletti, e pensi che è uno schifo.
Leggi ir giornale, e riparlano dei preti pedofili.
Pare ce ne sia uno ogni 100 abitanti, escan fori come funghi dopo avè piovuto,tutti raccontano le loro storie tristi, e nel quotidiano, sottovoce, vengan fori anche quelle che un si sapevano e che per anni so state nascoste nelle sagrestie delle chiese.

La tua autostima fa un balzino verso il basso, pensi: " ...a me, un m'ha voluto nemmeno un prete pedofilo...."



Con freddezza

Si.

Ir giorno delle pande gialle

Un ve la pigliate se in questo post un ci 'apirete nulla, un siete duri voi! Un ci 'apisco tanto nemmeno io. Dé, lo devo ancora scrive e gia lo so, sarà un post cripti'o 'ome po'hi.

Di motori un c’ho mai ‘apito una sega, per me si movano per delle leggi fisi’he e meccani’he che un conosco e per distingue una macchina dall’artra mi tocca andà a legge ir nome dietro nella targhetta sulla bauliera. Ed è propio di macchine che ho deciso di parlà… eheh, c’è da stà lustri!


Siuramente sarà nominata auto dell'anno. probabirmente lo è già stata ar su’ tempo..ma, senz’ombra di dubbio, la nuova Fiat Panda gialla, ha vinto ‘r premio di miglior ossessione della settimana! E’ risaputo che a’ vertici della Fiat l'uso di sostanze psi’oattive era ‘osa comune, dé, un si pole infatti di’ che c’andavan di scartino. Ma ora ho finarmente scoperto ir perchè! Stavano studiando.. stavano analizzando l’effetti delle droghe per una strategia di mercato: elaborare un prodotto che creasse dipendenza immediata.. una macchina perfetta che ti facesse viaggià sulla terza ‘orsia nell'autostrada della mente! Le guardo passà e un vedo quello 'he vedo di solito quando osservo una macchina, e cioè un mezzo; uno strumento che serve per spostassi da un punto A a un punto B e eventuarmente ritornà anche inghietro. No, vedo artre 'ose, artri firmini che nemmeno ar cineplex.

La macchina è psi’oattiva! me ne sono accorto ieri sera!! (senza scoperta!!) E come tutte le droghe ha i su’ effetti ‘ollaterali... devastanti…stimola la produzione di dopamina e ti ‘onduce a commette follie..! Tutte le vorte ‘he ne incrocio una mi s’arza la temperatura (non quella der radiatore, sia ‘nteso) e mi vanno a fo’o l’orecchi, ir cuore si mette ar posto delle tonsille e mi piglia la voglia di rincorrile. E poi dé, c’è pieno, per la via mi tocca fa finta d’un vedelle ma un ce la fo, mi basta guardalle anche ‘on la ‘oda dell’occhi per poi ritrovammi da tutt’artra parte da quella che era la mi’ meta.


Lo sapevo che un ci ‘apivate nulla, un importa! E’ un problema mio, vedrai devo fa la revisione ar ceppione.


Ma(h!).