"Se nei Blogghe tutti fanno un copioso uso della parola IO annoiandoci con turpiloqui sulla condizione esistenziale...beh a noi ci garba facci i cazzi di vell'artri e magari facci anche du risate!"

Premesse...

Siccome in questo brogghe noi ci si vole scrive li stracazzi dell'artri e, forse, a quest'artra gente qui gli potrebbe anche dà noia...allora...s'è deciso, insieme al garante per la praivaci, di non mettici i nomi a modino, quelli di battesimo, e nemmeno i soprannomi che si capiscano più dei nomi, ma ci si inventano...così...un capisce un tubo nessuno e son contenti tutti...più o meno...



28 maggio 2009

Le simpati'e situazioni della Via.



Dopo cotanto 'ardo e il conseguo uso d'abbigliamento estivo, tra i quali uso di ciabatta ignorante producente callo inguardabile, pantaloni 'orti con stinco bianco e cannottiera da battaglia, il rientro serale portò sorprese metereologi'e inaspettate.
Ora, è risaputo che più e più eventi negativi si susseguano senza sosta una volta innescati, ma mai si sarebbe potuto immaginà una roba der genere.
All'uscita dal lavoro, ner campetto davanti, un fuggi fuggi generale di mamme e l'accensione anticipata de lampioni preannunciava un evento poo bono, ma la Via che ignara aveva voglia di fumassi una sigaretta si dilungò dimorto ner rientro godendosi il fresco venticello che si stava alzando. Accortasi di esse rimasta sola, si avvio sconsola alla macchina per tornà verso 'asa.
Non sapeva che il peggio doveva arrivà e che quella solitudine provata era un chiaro segno di ciò che di brutto sarebbe accaduto.
Accende la macchina, apre i finistrini per un mori di 'ardo e parte...qualche goccia inizia a cadè sur parebrezza polveroso, smove i tergicristalli e si va a formà una poltiglia talmente densa che un si vede una sega nulla, pigia l'acqua per pulì meglio il vetro ma l'acqua un c'è...il tragitto è breve si dice la Via, e prosegue...
Un vento mulinante tirà su per la strada d'ogni bene:foglie secche, cartacce di gelato, terra e buste vote.
Un lampo e a seguito un tono da fà spavento.
Inizia a piove a modino e per un attimo la Via gode per la pulizia der vetro.
Si avvicina a casa e inizia a grandinà sassini di ghiaccio...stin stun stap pot tititin...fa per parcheggià la macchina e piove sempre più sodo, la Via un si spaventa spenge la macchina e si mette bellina a aspettà che smetta un popoino per un mezzassi troppo senza ombrello...piove, continua a piove in un crescendo preoccupante, la strada si sta allagando, foglioline e aghi di pino scorran veloci insieme all'acqua verso i tombini.
Prati'amente un è che piove, stanno tirando secchiate d'acqua mescolate ar ghiaino.
Son passati dieci minuti da quando è arrivata sotto 'asa, una parvenza di diminuzione della pioggia la invoglia a sortì dalla macchina che ribolle der sole der giorno.
Uno due e tre apre la portiera
rinizia a piove più sodo,
ormai è fatta deve andà!
chiude la portiera,
un lampo
subito dopo un tono che è una bomba.
Corre la Via, corre per arrivà ar cancello, piglia la pozzanghera in pieno co' sandali e c'è dentro fino a mezzo porpaccio, fa per apri e stoc stoc statatatata rinizia a grandià roba grossa come de ciottoli di fiume.
Ohiohiiiiiiiiii, fa la Via, tra l'incazzato e l'impaurito....apre il cancello , corre la Via, corre sodo e finalmente arriva alla porta.
Entra.

Si.