Quando ho finito il liceo, piena di aspettative per il mio futuro, sognavo di fare la psicoanalista...Leggevo Freud, con la velocità con cui si leggono i romanzetti, ma con il rispetto e la devozione con cui si legge un libro sacro...
Iniziata la facoltà di psicologia a Firenze mi resi conto da subito che la psicoanalisi e Freud a loro non interessavano, erano tutti cognivisti, gestaltisti, comportamentisti ma di sicuro non psicoanalisti...e allora fine con Firenze, e inizio a Pisa, filosofia, dove ho seguito tutti i corsi possibili e dove ho continuato a leggere Freud, Jung, Klein, Winnicott prendendo tutti i libri nello scomparto psiconalisi della biblioteca..
Piano piano, però, il sogno della psicoanalisi è diventato sempre più fioco e lontano a causa di certe leggi che impediscono di esercitare se non sei o psicologo o medico... La passione è tuttavia rimasta e buttare via tutto questo sapere mi sembrava poco ecologico e così un giorno per caso la soluzione per poterlo riciclare è arrivata a me.
Faccio la psicoanalista dei cani.
Dei cani si, quelli pelosi a quattro zampe.
Io avevo bisogno di loro e loro di me.
Sono esseri superiori e non vengono trattati nel modo giusto, per questa ragione soffrono spesso di disturbi nevrotici.
Per condividere questa mia esperienza con il pubblico lettore, vi metto qua una trascrizione di una seduta avuta con R. in data 20 febbraio 2011.
R. otto anni. meticcio. R. entra. Saluta cordiale e si mette comodo. All'apparenza sembra sereno. Tendenzialmente accondiscendente per educazione. Domando a R. come si sente.
R: "...mi sento piuttosto bene,anche se continuo ad avere quei momenti...sempre più rari da quando sono iniziate le sedute con lei...ma beh...(pausa)...ogni tanto ancora arrivano..."
R. era venuto a un primo incontro con me lamentando un forte senso di frustrazione che spesso sfociava in momenti di sconforto vero e proprio dove l'unico rimedio per sentirsi meglio è leccarsi continuamente le zampe fino a procurarsi delle ferite sanguinanti.
R: "...sa dottoressa pochi giorni fa non riuscivo a smettere di pensare al senso della mia vita, a quanto mi piacerebbe cambiarla, ma a come sia difficile poterlo fare...parlare con gli altri miei simili mi mette di buon umore, come anche incontrare le femmine...ma non basta più. O meglio non riesco a farmelo bastare come facevo quando ero più giovane, quando ancora le esperienze erano nuove e le emozioni fortie il senso di condivisione, potevano distrarmi..."
R. tenta di leccarsi le zampe. Se ne accorge e subito si ricompone riniziando a parlare.Questa volta molto preoccupato.
"...cerco di essere sempre allegro, di portarlo fuori, cerco il legnetto giusto nell'erba, glielo porto, lui me lo tira, io lo vado a prendere. Questo per almeno due o tre volte. Mi faccio lavare i denti, spazzolare il pelo...mangio anche con finta gioia le crocchette che ha comprato caro prezzo. Cerco di renderlo felice....ma non so se posso resistere ancora per molto...
Prima mi sembrava normale, mi sentivo fiero di riuscire a vivere in questo modo. Ora no. I sensi di colpa mi attanagliano..."
R. scodinzola nervoso, si alza e comincia a camminare nervosamente guardando la porta.
"...dottoressa, io non ce la faccio...ehm ora poi che ha preso la fissa a rincorrermi per il prato, per vedere sa...ehm...dove faccio i miei bisogni...e poi ehm..scusi l'imbarazzo...mi segue...e e e...raccoglie la mia cacca da terraaa!
Lei non ci crederà... la raccoglie e la mette in un sacchettino...lui che non prenderebbe mai la sua cacca in mano, che tira lo sciacquone a metà per non sentirne il cattivo odore...raccoglie la mia caccaaaaa! beh no dottoressa questo è troppo..."
R. guaisce. Cerco di calmarlo...si risiede.
"... dottoressa io capisco tutto, e forse posso passare sopra alla storia del sacchettino, ma continuare a sentire gli umani dire che il cane è il migliore amico dell'uomo...beh mi sembra proprio una offesa, non tanto ai cani, ma alla tanto elogiata intelligenza dell'uomo, che non riesce a capire che noi cani stiamo con loro solo perchè è impossibile trovare in natura un altro cretino del genere che ci fa fare la bella vita chiedendo in cambio solo di non contraddire la massima che il CANE è IL MIGLIOR AMICO DELL'UOMO....quando in realtà è piuttosto vero il contrario..."
Parliamo ancora, per il poco tempo che ci rimane, la seduta è finita. Prendiamo appuntamento per la settimana prossima. Anche se sono convinta che, vista l'enorme capacità di analisi, R. riuscirà a autocurarsi da solo.
Si.
Iniziata la facoltà di psicologia a Firenze mi resi conto da subito che la psicoanalisi e Freud a loro non interessavano, erano tutti cognivisti, gestaltisti, comportamentisti ma di sicuro non psicoanalisti...e allora fine con Firenze, e inizio a Pisa, filosofia, dove ho seguito tutti i corsi possibili e dove ho continuato a leggere Freud, Jung, Klein, Winnicott prendendo tutti i libri nello scomparto psiconalisi della biblioteca..
Piano piano, però, il sogno della psicoanalisi è diventato sempre più fioco e lontano a causa di certe leggi che impediscono di esercitare se non sei o psicologo o medico... La passione è tuttavia rimasta e buttare via tutto questo sapere mi sembrava poco ecologico e così un giorno per caso la soluzione per poterlo riciclare è arrivata a me.
Faccio la psicoanalista dei cani.
Dei cani si, quelli pelosi a quattro zampe.
Io avevo bisogno di loro e loro di me.
Sono esseri superiori e non vengono trattati nel modo giusto, per questa ragione soffrono spesso di disturbi nevrotici.
Per condividere questa mia esperienza con il pubblico lettore, vi metto qua una trascrizione di una seduta avuta con R. in data 20 febbraio 2011.
R. otto anni. meticcio. R. entra. Saluta cordiale e si mette comodo. All'apparenza sembra sereno. Tendenzialmente accondiscendente per educazione. Domando a R. come si sente.
R: "...mi sento piuttosto bene,anche se continuo ad avere quei momenti...sempre più rari da quando sono iniziate le sedute con lei...ma beh...(pausa)...ogni tanto ancora arrivano..."
R. era venuto a un primo incontro con me lamentando un forte senso di frustrazione che spesso sfociava in momenti di sconforto vero e proprio dove l'unico rimedio per sentirsi meglio è leccarsi continuamente le zampe fino a procurarsi delle ferite sanguinanti.
R: "...sa dottoressa pochi giorni fa non riuscivo a smettere di pensare al senso della mia vita, a quanto mi piacerebbe cambiarla, ma a come sia difficile poterlo fare...parlare con gli altri miei simili mi mette di buon umore, come anche incontrare le femmine...ma non basta più. O meglio non riesco a farmelo bastare come facevo quando ero più giovane, quando ancora le esperienze erano nuove e le emozioni fortie il senso di condivisione, potevano distrarmi..."
R. tenta di leccarsi le zampe. Se ne accorge e subito si ricompone riniziando a parlare.Questa volta molto preoccupato.
"...cerco di essere sempre allegro, di portarlo fuori, cerco il legnetto giusto nell'erba, glielo porto, lui me lo tira, io lo vado a prendere. Questo per almeno due o tre volte. Mi faccio lavare i denti, spazzolare il pelo...mangio anche con finta gioia le crocchette che ha comprato caro prezzo. Cerco di renderlo felice....ma non so se posso resistere ancora per molto...
Prima mi sembrava normale, mi sentivo fiero di riuscire a vivere in questo modo. Ora no. I sensi di colpa mi attanagliano..."
R. scodinzola nervoso, si alza e comincia a camminare nervosamente guardando la porta.
"...dottoressa, io non ce la faccio...ehm ora poi che ha preso la fissa a rincorrermi per il prato, per vedere sa...ehm...dove faccio i miei bisogni...e poi ehm..scusi l'imbarazzo...mi segue...e e e...raccoglie la mia cacca da terraaa!
Lei non ci crederà... la raccoglie e la mette in un sacchettino...lui che non prenderebbe mai la sua cacca in mano, che tira lo sciacquone a metà per non sentirne il cattivo odore...raccoglie la mia caccaaaaa! beh no dottoressa questo è troppo..."
R. guaisce. Cerco di calmarlo...si risiede.
"... dottoressa io capisco tutto, e forse posso passare sopra alla storia del sacchettino, ma continuare a sentire gli umani dire che il cane è il migliore amico dell'uomo...beh mi sembra proprio una offesa, non tanto ai cani, ma alla tanto elogiata intelligenza dell'uomo, che non riesce a capire che noi cani stiamo con loro solo perchè è impossibile trovare in natura un altro cretino del genere che ci fa fare la bella vita chiedendo in cambio solo di non contraddire la massima che il CANE è IL MIGLIOR AMICO DELL'UOMO....quando in realtà è piuttosto vero il contrario..."
Parliamo ancora, per il poco tempo che ci rimane, la seduta è finita. Prendiamo appuntamento per la settimana prossima. Anche se sono convinta che, vista l'enorme capacità di analisi, R. riuscirà a autocurarsi da solo.
Si.
Gentile dottoressa, lui continua a pettinarmi a sua immagine e somiglianza, non ce la faccio più e, come se non bastasse, sta iniziando a perdere i capelli e la notte mi sveglio in preda all'ansia.
RispondiEliminaM. (Pastore della Brie)
Dottoressa buongiorno. Ho deciso, io scappo, non sono più io, no. Non si preoccupi per il conto, ho già provveduto al bonifico.
RispondiEliminaT. (Spinone Italiano)
Salfe dottoressa, da anni laforo come finanziere presso l'aeroporto di Pisa, credo di afer sfiluppato una dipendenza da cocaina. Forrei fissare un appuntamento al più presto, io non laforo la mattina.
RispondiEliminaG.(Pastore Tedesco)
Buongiorno. Da un pò di tempo qualcosa è cambiato, lei non mi dice più niente, non mi saluta quando rientra, non mi urla se faccio la pipì in casa o dormo sul letto, mi porta fuori ma restiamo in silenzio. Ed io mi sento sbagliata. Un amico di giardinetto mi ha detto che il problema non è mio, ma è lei che probabilmente ha un periodo di merda, forse ha ragione ma non posso fare a meno di sentirmi responsabile della cosa e il fatto di non poter fare niente mi annienta.
RispondiEliminaK. (Pointer)
Vedo che c'è una certa urgenza di consulti, per appuntamenti chiamare 323 3344330.
RispondiEliminaPurtroppo sono gia molto oberata di lavoro e problema ancora più grande non posso a causa della vostra natura fare sedute di gruppo...dall'ultima che ho provato a fare ne è scaturita un orgia epica.
Spero di poter vedere tutti al più presto.
SI.
Buongiorno dottoressa, so che è impegnata ma io sto davvero male, la mia ragazza mi ha lasciato e mi sento perduto. So che non troverò più un'altra gamba come lei.
RispondiEliminaD. (Bassotto)
Dottoressa, mi hanno caricato di responsabilità su questioni come la sicurezza e la difesa. Ma io ho sempre avuto paura dei ladri, dei rumori non identificabili e del buio e convivo con l'ossessione di deludere le loro aspettative.
RispondiEliminaH. (Pitbull)
Capisco le vostre condizioni. Sono gia in cerca di un'altra valida psicoanalista che possa aiutarmi almeno nei colloqui preliminari.
RispondiEliminaIntanto posso ribadire il concetto: siete esseri superiori e avete tutte le potenzialità per autocurarvi.
Vi consiglio di acquistare il mio libro, in vendita per ora solo su Macrolibrarsi "Io e loro: manuale guida per esseri superiori".
Un caro saluto
Si