"Se nei Blogghe tutti fanno un copioso uso della parola IO annoiandoci con turpiloqui sulla condizione esistenziale...beh a noi ci garba facci i cazzi di vell'artri e magari facci anche du risate!"

Premesse...

Siccome in questo brogghe noi ci si vole scrive li stracazzi dell'artri e, forse, a quest'artra gente qui gli potrebbe anche dà noia...allora...s'è deciso, insieme al garante per la praivaci, di non mettici i nomi a modino, quelli di battesimo, e nemmeno i soprannomi che si capiscano più dei nomi, ma ci si inventano...così...un capisce un tubo nessuno e son contenti tutti...più o meno...



8 dicembre 2007

L'erba del vicino è sempre più verde...ma la mia è più bona!

Come i livornesi un possano fa a meno der mare, cor su odore di sarmastro (o tanfo di pesce a sentì i pisani..), come i fiorentini s’emozionano in piazza della Signoria davanti alla maestosità der Davide (nonostante la pochezza delle su doti..), come i pisani si gongolano davanti alla torre, sicuri der fatto che tanto, anche se casca, ci so tutti i giapponesi sotto a reggila...
a me, come mi garbano le mi ‘olline, un ce n’è!
Quando quella vòrta ar mese torno a casa, piano piano, perché la macchina un mi rampica su pe’ ste greppe, e le vedo distese, paciose, illuminate dar sole d’inverno delle tre....con quer colore cardo, arancione “maturo”, arriva tutto di sbièco e le riempe d’ombre.
Luci e ombre luci e ombre...e m’appaiano belle come non mai, come ir corpo d’una donna, morbide, lisce che mi verrebbe da strofinammici ir muso, accoglienti nonostante ir freddo, che lo senti artro che a guardà fòri senza nemmeno ir bisogno d’aprì ir finestrino..
E in queste giornate mi pento anche di tutti i moccoli che ho tirato dietro ar purman che va a due, di tutti l’accidenti che ho mandato alla mi pòra macchina che in seconda patisce e in terza un ce la fa, di tutte le vòrte che ho mandato a fanculo le macchine di stranieri che di punto in bianco mi si fermavano tra curva e curva per ammirà ir paesaggio...che anche loro c’avranno a casa sua quarcòsa di bello, ma non così e alla fine è giusto che tutti una vòrta nella vita se le godano...le mi 'olline.
Mi scuso...mi dispiace, ma oh!, c’ho d’andà a casa un ve ne potete approfittà!
E quando arrivo in cima, verso i Borghi, che mi si stappano finarmente l’orecchi e poi più su...in cima ar colle dove ci tira una brezza che ve la raccomando...scendi un po’ di macchina guardi giù, guardi intorno...e vedi ir mare de’ livornesi, vedi l’isole, vedi piazza de’ Mira’oli de’ pisani...se guardi bene vedi anche la fava der Davide...co' fiorentini sotto a bocca aperta.
Allora ti giri, fai spallucce, sorridi e pensi: “Ma chi m’ammazza a me?!”.

Va.