"Se nei Blogghe tutti fanno un copioso uso della parola IO annoiandoci con turpiloqui sulla condizione esistenziale...beh a noi ci garba facci i cazzi di vell'artri e magari facci anche du risate!"

Premesse...

Siccome in questo brogghe noi ci si vole scrive li stracazzi dell'artri e, forse, a quest'artra gente qui gli potrebbe anche dà noia...allora...s'è deciso, insieme al garante per la praivaci, di non mettici i nomi a modino, quelli di battesimo, e nemmeno i soprannomi che si capiscano più dei nomi, ma ci si inventano...così...un capisce un tubo nessuno e son contenti tutti...più o meno...



1 febbraio 2010

Alla base della 'atena


A guardammi un sembrerebbe ma uno de’ mi migliori amici fa ‘r parrucchieri e capita che lo vada a trovà in negozio mentre lavora, così, tanto per fagli perde tempo o magari distrallo sperando di vedè quarche urecchio per la terra a uso Van Gogh.

Ner negozio, l’urtima vorta che son stato da lui, mi sono soffermato su quello ‘he diceva la gente mentre aspettava di pettinassi ir capino e mi s’è illuminato quarcosa ner cervello: intorno a me c’era der materiale per i prossimi dugento post.

Su un divanino se ne stavano du’ signore cinesi ‘he parlavan tra loro nella su’ lingua e che di si’uro, a giudi’à dall’espressione ‘ontenta de’ ghigni, si stavano dicendo delle ‘ose ganzissime. Peccato però un si ‘apisse una sega.

Artre du’ signore, queste delle nostre parti, stavano sedute su du’ seggiole a ragionà della figliola di quarcuno, a raccontà delle su' abitudini sessuali e cose ‘onnesse, ad arta voce, sforzandosi tra l’artro di parlà un italiano ‘orretto che faceva sganascià da ride. Si sa, se uno esclama “cane della beLva” è più raffinato.

Sedute su un artro divanino ancora du’ signore, intente a commentà tra loro, bisbigliando, i discorsi dell’arte due, con le mani messe rispettosamente davanti la bocca che pareva d’esse nella sala d’attesa der dentista.

Infine un’arta donnina tutta pettinata che un si ‘apiva cosa ci facesse dar parrucchieri, s'era piazzata su una seggiola in disparte e da lì ascortava tutto senza favellà, ma con dell’occhi e una faccia attenta e compiaciuta che pareva prendesse appunti per poi diffonde le notizie ar di fòri der negozio nemmeno un’untrice.

Era una sorta di ‘atena, strutturata ‘ome quella alimentare, le signore ar vertice spettegolavano a arta voce, quell’arte due smalignavano su quello ‘he sentivano (ma anche sulle pettegole stesse) senza fassene accorge, l’ultima si nutriva dei cazzi di tutte l’arte impaziente d’anda a casa a raccontà tutto a chissacchì!

Mentre studiavo questa ‘osa seondo me di fondamentale ‘mportanza per chi si vole occupa in maniera professionale de’ cazzi artrui, le donne cinesi se ne vanno cor capino tutto agghindato. Ir tempo di sortì fòri e principian tutte e cinque a parlà di loro, cose del tipo un se ne pole più, son troppi, ci ‘opiano, ma i sòrdi chi glieli dà… inzomma, s’erano unite per criti’à le cinesi.

Li per li ho penzato fosse razzismo ma ho capito subito che era tutta 'nvidia: ir parlà cinese le tirava fori dalla ‘atena, un partecipavano ar gioino e si facevano i cazzi sua, armeno all’apparenza. Magari ‘on quella lingua strana pigliavano anche per il culo tutti senza fassene accorge.

E a quell’arte questa cosa ni faceca montà la berva.

Stavo per dinni quarcosa, alle signore inviperite, ma m’accorsi che lì, propio alla base della ‘atena, c’ero io, ner mi silenzio e coll’occhi sbarrati: era mezz’ora ‘he mi nutrivo di pettegolezzi per prende spunto e finarmente scrive qui sopra, visto ‘he c’è già chi mi rompe i ‘oglioni sur fatto ‘he scrivo poìno! Deh, vienici te a scrive.

Ci pensò ir parrucchiere a chetalle. Primo perché è un mì ‘amio e poi lo stroncà i discorsi a culo sur nasce fa parte der su mestieri.

Ma.

6 commenti:

  1. deh ma come le chetò ir parrucchiere?cosa ni disse? ora m'è rimasta la 'uriosità...

    Ah Ma. le true story le poi mette anche qui eh,un importa che sian per forza cazzidivellartri...anche perchè sennò deh io posso smette di scrive, un so mai nulla di nessuno!!!o forse dovrei primcipià a anda dar parrucchieri!



    Si.

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  2. io invece ora inizio a scrivili davvero i cazzi di vell'artri...poi bimbi però...se sparisco e mi ritrovano strutta nell'acido...dé...m'avete sulla coscienza!!!...e...vi vo abbondantemente ner culo...
    Ma. portamici dar tu ami'o parrucchiere, ci si fa compagnia.

    Va.

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  3. Che sia bravo 'on le zazzere spero un ci sian più dubbi dopo la foto, quando volete vi ci porto, ma la su specialità è divincolassi tra i discorsi della gente in modo 'he un prendino pieghe strane. Inzomma stira le ciocche e le chiacchiere.
    Si., cambia lo stile ma son true story anche veste e poi la Va. mi aveva già spiegato, prima 'he la struggessero, che qui si fa un pò come cazzo ci pare no?

    Ma.

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  4. E pensare che pure il mio babbo fa il parrucchiere e da più di 22 annni mi faccio tagliare i capelli da lui.. sempre in casa però..
    Bisognerà che cominci ad andarlo a trovare in negozio, anche a costo dei prezzi da ladri che fan pagare, perchè se è come di te, si prospettano belle scene =)

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  5. Se un ci sei mai 'ndato vacci! Ne vale la pena, dammi retta, c'è quella soddisfazione paragonabile solo coll'anda a fa' funghi alla coop, le 'astagne alla fiera in paese o andà a pescà ar bancone der mercato. Dè, un pòino costa ma vai a botta si'ura, quarcosa trovi sempre!

    Ma.

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  6. per me ar mondo si fa tutti 'ome ci pare...pensa te se un lo po fai qui...l'importante è ovvio per tutti e due i miei amici blogger Va. e Ma. cazzidivellartri si ma non quelli su di me ehheheheh...

    Si.

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